Un nuovo importante tassello si aggiunge alla riforma del Terzo settore.
È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 9 giugno 2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali avente ad oggetto l’adozione delle “Linee guida in materia di raccolta fondi degli Enti del Terzo settore”.
Il decreto si aggiunge a quanto definito in precedenza dall’articolo 7 del Codice del Terzo settore (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117) in cui per la prima volta si regolamentava la raccolta fondi.
Le linee guida sono rivolte a tutti gli Enti del Terzo settore (ETS), indipendentemente da forma giuridica, dimensione, missione, attività, classificazione, e hanno l’obiettivo di orientare gli ETS nella realizzazione delle attività di raccolta fondi e di migliorare il rapporto di fiducia fra i cittadini e le stesse organizzazioni.
Cosa dicono le linee guida
Le linee guida confermano i principi cardine, già individuati dall’articolo 7 del Codice, sui quali deve ruotare obbligatoriamente la raccolta fondi: trasparenza, verità e correttezza.
Trasparenza
I donatori e gli altri stakeholder devono ricevere o aver accesso a tutte le informazioni inerenti alla raccolta (finalità, durata, contatto di riferimento…).
Verità
Si richiamano espressamente le disposizioni in tema di pubblicità ingannevole (art. 2, c. 1, lett. b della Legge 145 del 2007) e viene sancito che l’ETS è tenuto a diffondere attraverso i mezzi di comunicazione informazioni veritiere.
Correttezza
Gli ETS sono tenuti a comportarsi con lealtà e onestà sia nei confronti del donatore che del beneficiario della donazione assicurando il rispetto della privacy e della protezione dei dati personali, il divieto di assumere comportamenti discriminatori ecc.
Rendicontazione
Le linee guida dedicano al tema un allegato che propone lo schema di rendiconto e quello della relazione illustrativa, in ottemperanza a quanto previsto dal Codice che assegna agli Ets precisi obblighi di rendicontazione.
Tali indicazioni hanno la finalità di tutelare la fede pubblica, garantire trasparenza alle attività di raccolta fondi e consentire agli organi preposti la vigilanza.